Descrizione
“Strano viaggio. Inizia con l’immagine di un erbario spagnolo del cinquecento: la pianta esile, i fiori bianchi, pallidi. Fiori d’ossa. Gli stessi che abbiamo incontrato nei chinampa, i giardini galleggianti degli Aztechi. Ma anche in India, Martinica, Marocco e nei nei giardini notturni di epoca vittoriana. La Tuberosa, profumo proibito, non ha mai smesso di stregare il nostro olfatto”. [note di viaggio]
Un fascino tenebroso accompagna la Tuberosa, il profumo proibito, lungo tutta la sua storia. Omixochitl, – il fiore bianco come uno scheletro che si schiude solo al calar delle tenebre – è già un fiore fatale nell’antico Messico. Da noi arriva nel sedicesimo secolo, e la sua carriera nel mondo del profumo continua con toni decisamente noir. L’essenza dei fiori colti in boccio può essere legata in un accordo pulito e cremoso. Ma la sua vera vocazione è scura, voluttuosa, carnale. E così, fedelmente, abbiamo voluto interpretarla.